“Gli antichi Greci, rifiutando le formule magiche a favore di descrizioni chiare e precise, eressero le fondamenta della medicina scientifica – e quello stesso impulso continua a guidare gli odierni progressi rivoluzionari nelle biotecnologie.
Un recente traguardo nel mondo delle biotecnologie è l’annuncio di AstraZeneca di un accordo da 555 milioni di dollari USA con Algen Biotechnologies per co-sviluppare terapie di editing genico basate su CRISPR. Algen, nata come spin-off dal laboratorio di Jennifer Doudna, contribuirà con la sua piattaforma CRISPR guidata dall’IA, mentre AstraZeneca si occuperà dell’espansione, degli aspetti normativi e della commercializzazione. L’accordo è emblematico di un nuovo paradigma: la fusione tra intelligenza artificiale ed editing molecolare di precisione.
Perché questa unione è così affascinante? Da un lato, gli strumenti CRISPR forniscono “forbici” sempre più accurate per riscrivere il DNA a piacimento; dall’altro, l’IA può setacciare enormi dataset biologici, suggerire modifiche con rischio minimo fuori bersaglio e persino proporre strategie di ingegnerizzazione completamente nuove. Le due tecnologie insieme promettono di ridurre i tempi, abbassare i costi e spingere la frontiera delle malattie genetiche trattabili.
Eppure, questo non è un esperimento isolato. Un consorzio di colossi farmaceutici – Bristol Myers Squibb, Takeda, AbbVie e Johnson & Johnson – ha recentemente messo in comune migliaia di dataset strutturali proteina-piccole molecole per addestrare OpenFold3, un modello di IA per prevedere le interazioni molecolari. Attraverso l’apprendimento federato, ogni azienda mantiene la privacy dei dati contribuendo al contempo a un motore predittivo condiviso. Questa mossa segnala un passaggio dalla R&S in compartimenti stagni all’intelligenza cooperativa.
Nel frattempo, in un filone diverso ma correlato, il campo della degradazione proteica mirata sta vivendo una rinascita. Strategie come i PROTAC e le colle molecolari, che innescano il macchinario cellulare per eliminare le proteine dannose, stanno attirando grandi investimenti e producendo i primi candidati clinici. Solo nel 2025, sono emersi accordi del valore di miliardi attorno alle piattaforme di colle molecolari, sottolineando che smantellare i percorsi patologici è potente quanto riprogrammare i geni.
Per i potenziali clienti – startup biotecnologiche, team farmaceutici o investitori – questi sviluppi offrono un terreno fertile. L’unione di IA, editing genomico e manipolazione del proteoma segna un cambiamento epocale nel modo in cui concepiamo, progettiamo e forniamo terapie.


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